E' tempo di ricostruire a Barena. E' tempo di posare il maglio, e prendere il martello. E i chiodi. Mastro Durin posa Spaccaossa sull' altare di Moradin, recita un' ultima preghiera al suo dio, e il pensiero vola a Bruldenthar, il saggio nano che lo ha avviato alla religione di Moradin. Fuori dal tempio, i superstiti di Barena sono già all' opera. Durin si sfrega le mani. Un' altra epica impresa lo aspetta.
La tentazione è forte, lasciare Barena e partire per una nuova avventura. Niente più lo obbliga a rimanere, ha fatto la sua parte, ha salvato la città e forse il mondo intero! Bisaccia a tracolla, Funbizz si prepara a dire addio. Per la strada, nota la distruzione lasciata da Dyrrn, e i rudimentali tentativi di ricostruire dei cittadini superstiti . Scuote la testa "Questi inetti non ce la faranno mai senza di me!" esclama. Posa la bisaccia, in lontananza scorge Durin che sta supervisionando la costruzione di un edificio. I due si scambiano un ghigno. "Oh beh, ci sarà tempo per viaggiare..." pensa lo gnomo, e si mette al lavoro.
Sul ponte dell' Alba, Faldeyr getta un ultimo sguardo su Barena. Ripensa alle tante avventure, alle battaglie, alle canzoni, e alle risate. Chi l' avrebbe mai detto che una cittadina cosi' pacifica, sarebbe diventata l' occhio del ciclone di un' invasione aliena?! Il bardo sorride. Quest' avventura si è conclusa, ma l' oceano è vasto, e l' Alba è pronta a partire. I ricordi rimarranno sempre con lui, e chissà, forse saranno ispirazione per la sua prossima ballata. Ma ora è giunto il momento di levare l' ancora, e scoprire cosa si nasconde dietro l' orizzonte.
L' arcimaga stringe suo figlio al petto, le lacrime che ancora le rigano il volto. Non comprende come tutti siano cosi' felici che sia "finita". Non è finita, per lei. Nessun lieto fine per Ashryn Alidifenice. Possibile che a nessuno importi che Anders non ci sia più? No, a qualcuno importa, a lei. Lei, che puo' evocare forze arcane che nemmeno gli Otto sono riusciti a controllare. Lei, che puo' cambiare la realtà e piegarla ai suoi desideri. Ma c'è qualcosa che le sfugge, l' anima del uso amato è irrangiugibile, per qualche motivo che non riesce a spiegarsi. Per il momento. Barena non è più la sua casa, ora che non c'è lui. Tornerà nelle terre dei suoi antenati, le mistiche foreste degli elfi, e li' troverà la soluzione al suo dilemma. E solo allora ci sarà pace.
Pace. Il sole che splende senza tregua, un eterno giorno benedetto da un cielo azzurro e limpido. Il Monte Celeste si estende verso altitudini infinite, limitate solo dalla purezza di coloro che provano a scalarne le vette. Creature di luce volano lente tra i templi di marmo e alabastro, guardano in alto, sempre in alto, verso il giorno in cui potranno ascendere verso il trono del Signore del Mattino. Tutti con lo sguardo verso il cielo, tranne uno. Finn posa gli occhi sull' acqua cristallina della Fonte della Veggenza, nella quale vede Barena. La città è tutta un brusio di azione, la ricostruzione è già in atto. Il chierico si guarda attorno, pare che nessuno gli stia prestando attenzione. Guarda di nuovo verso la Fonte. Fa spallucce. "Suppongo che abbiano più bisogno di me laggiù che quassù" pensa. E si lancia verso il basso.
FINE