Sunday, 26 July 2020

Sessione 11 - Intrighi a Barena

PG (lvl 5): Ashryn, Durin, Elyor, Finn, Funbizz

Di ritorno a Barena, il gruppo viene accolto al porto da Skerrin, che chiede loro di consegnargli la cassa. Il gruppo si rifiuta, decidendo di consegnare la cassa ad Anders personalmente la sera stessa. Skerrin accetta suo malgrado, e si ritira.

Ashryn decide di tornare in taverna per darsi una rinfrescata, ma non puo' scuotersi di dosso la sensazione di essere osservata. Quando torna sull' Alba, il gruppo esamina meglio la cassa, notando un simbolo araldico dei Principi del Mare, una nazione di pirati che da tempo provoca danni nel Mar Azzurro.

La sera i PG vanno da Anders per consegnargli la cassa. Finn lancia un incantesimo di Zona di Verità, e nota che Skerrin ha difficoltà ad esprimersi durante la conversazione. E' chiaro che l' uomo ha qualcosa da nascondere.

Una volta aperta la cassa, il contenuto si rivela essere come previsto, una serie di lettere di credito del valore di 100,000 monete d' oro. In maniera furtiva, Skerrin fa rapidamente svanire una lettera anch' essa contenuta nella cassa. Elyor si accorge di questa cosa, e furtivamente segue il maggiorndomo quando quest' ultimo si allontana. Lo pedina fino alle cicine, dove Skerrin lancia la lettera nel fuoco. Elyor riesce a recuperare la lettera, ma è molto danneggiata.

I PG lasciano la casa, e Elyor li informa della lettera. Ashryn riesce a decifrare alcuni passaggi, che sembrano evidenziare una collaborazione tra la casata di Solmor e i Principi del Mare relativa ad un traffico di schiavi.

Il giorno dopo i PG si recano da Eliander per infrmarlo della cosa. Purtroppo non ci sono abbastanza prove per incriminare Skerrin, o Anders, o la casata dei Solmor, ma il capitano delle guardie terrà gli occhi aperti. Eliander coglie anche l' occasione per istruire il gruppo sulla situazione politica di Barena.

Detto cio', Eliander informa il gruppo riguardo la loro prossima missione. Il consiglio cittadino ha bisogno che i PG si rechino all' isola dell' Abbazia, per ripulirla dei non-morti che la occupano, e sloggiare i preti malvagi che ne hanno preso possesso.

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